Le Mucche di Ros, una fucina di idee a pochi passi da Manfredonia

Dall’allevamento di famiglia all’oasi di benessere per gli animali e per chi è alla ricerca dell’autenticità. Tutta opera della giovane Rosa Maria Salcuni.

Redazione Galattica

23 dic 2024
Rosa Maria Saracuni accarezza affettuosamente un vitello in un ambiente rurale.
Tre generazioni di allevatori

Una frase attribuita a Charlie Parker dice “se non è nella tua vita, non sarà nella tua tromba”. Sembra cucita addosso a Rosa Maria Salcuni, titolare dell’azienda agricola “Le mucche di Ros”, già “Tenuta Rosagra”, attiva da tre generazioni a pochi passi da Manfredonia (FG). Il nonno cominciò con qualche capo di bestiame, poi è arrivato il padre che ha portato l’allevamento a livelli di eccellenza migliorandone la gestione con un’attenzione specifica al benessere degli animali. Infine, è arrivata Rosa Maria, che era in realtà destinata a tutt’altro percorso, ma il legame con la terra d’origine e quella passione sedimentata fin dall’infanzia per gli animali d’allevamento hanno riportato Rosa a casa, a pochi chilometri dal Duomo di Manfredonia.

Rosa Maria Saracuni mostra una forma di ricotta fresca prodotta presso Le Mucche di Ros
Colazione con prodotti Le Mucche di Ros: latte fresco, cereali e pancake con frutti di bosco
Sacchetto di mozzarella Le Mucche di Ros con nodini freschi su un piatto nero
Yogurt alla nocciola Le Mucche di Ros presentato su un tagliere con biscotti e muesli
Dettaglio della t-shirt Le Mucche di Ros con il logo e il claim 'natura in purezza
Rosa Maria Saracuni mostra una forma di ricotta fresca prodotta presso Le Mucche di Ros
Colazione con prodotti Le Mucche di Ros: latte fresco, cereali e pancake con frutti di bosco
Sacchetto di mozzarella Le Mucche di Ros con nodini freschi su un piatto nero
Yogurt alla nocciola Le Mucche di Ros presentato su un tagliere con biscotti e muesli
Dettaglio della t-shirt Le Mucche di Ros con il logo e il claim 'natura in purezza
Rosa Maria Saracuni con Ricotta Fresca - Le Mucche di Ros
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Rosa Maria

Perché la piccola Rosa, funestata da allergie varie, sembrava proprio non andare d’accordo con la vita dell’allevatore “Sono cresciuta in una campana di vetro, in particolare nei periodi della fioritura”. Eppure, dopo il Liceo Classico, tra lo stupore dei suoi familiari si iscrive alla Facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie presso la sede di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e qui si laurea con l’obiettivo di occuparsi di genomica, magari all’estero. Tuttavia, dopo uno stage presso l’ufficio Ricerca e Sviluppo dell’ANAFI (oggi ANAFIBJ, Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana Bruna e Jersey), occupandosi dello sviluppo di indici genomici davanti ai dati che scorrevano su un monitor del Pc, ha capito che quella non era proprio la sua strada. Complice la frequentazione del Centro Prova Tori Genomici, Rosa ha ripreso in mano quel filo rosso che la legava alla passione per gli animali, maturata fin dall’infanzia quando andava per Fiere con il padre, in particolare alla Fiera di Cremona. “Avevo un occhio allenato e una forte attrazione per questi animali, per la loro anatomia, per la forza dei piedi e della mammella”. Una passione che l’ha riportata a casa, complice il mare di Manfredonia. “A Piacenza mi mancava il mare, molto più dei miei familiari”, ci confessa scherzando.

Ritorno a casa

Il ricordo delle fiere, della fierezza degli animali e la passione degli allevatori l’ha portata a scegliere Agraria; la passione per il mare l’ha riportata a casa, all’allevamento di famiglia che oggi gestisce in prima persona. “Mio padre mi ha lasciato onori e oneri”, afferma ringraziando mille volte i familiari per la grande fiducia che hanno riposto in lei e nelle sue idee. Perché Rosa non ha soltanto portato avanti l’azienda di famiglia con la continuità di chi eredita, ma ci ha messo molto del suo, guidata dalla sua grande passione per gli animali, per la vita di allevamento e dalla sua preparazione universitaria.

Il Concept

Ecco come l’Azienda “Tenuta Rosagra” è diventata “Le mucche di Ros”. Non un semplice rebranding, come si usa dire oggi con troppa faciloneria, ma un vero e proprio concept, “dove il benessere dell’animale è al centro e deve arrivare a portare benessere nell’anima di chi frequenta l’allevamento e assaggia i prodotti delle Mucche di Ros”. Come tutti gli allevatori, Rosa Maria all’inizio ha puntato sul prodotto, poi ha capito che era più importante restituire “il percorso che porta a quel prodotto di qualità”. Dalla semina, specifica per quel tipo di terreno, con studio specifico del terreno pietroso, all’eliminazione dei mangimi industriali per sostituirli con le materie prime prodotte in azienda, fino alle specifiche di ogni balla di fieno. Poi ci sono le sue idee, come la cromo-terapia nelle stalle, “che nelle ore notturne aiuta le bovine a muoversi senza perdere il rilassamento del riposo e del sonno”, e l’apertura della stalla al pubblico più vario, “dai bambini, con percorsi pensati insieme a una mia amica insegnante di Nido, agli aperitivi all’aria aperta coccolati dal suono della natura, fino alle lezioni di yoga in stalla, per unire la purificazione dell’anima alla salubrità e benessere dell’ambiente, con annessa stimolazione uditiva e olfattiva”.

Rosa Maria Saracuni sorride in una stalla moderna circondata da mucche in una tranquilla atmosfera notturna
Rosa Maria Saracuni di
Bambini che interagiscono con le mucche in una fattoria didattica
Rosa, proprietaria dell'allevamento
    Lockdown

    Idee arrivate con il Lockdown e con gli strascichi di quel periodo di restrizioni particolarmente difficili per chi l’ha vissuto in città. “Grazie al mio lavoro ho potuto stare all’aria aperta e ho cominciato a maturare lì l’idea di trasformare questo spazio in un’oasi di benessere al servizio di chiunque ne sentisse il bisogno, anche per un aperitivo diverso dai soliti”. Proprio all’inizio del lockdown è nata la sua produzione casearia, con prodotti diversi dagli altri, dal latte in bottiglia, allo yogurt, fino ai dolci e alle ormai famose “Fantacaciotte” nate sotto il periodo natalizio con uvetta, pistacchi, fichi secchi proprio come se fossero dei panettoni.

    Oscar Green

    Idee innovative, prodotti creativi e un’attenzione maniacale al benessere delle “mucchine”. Tutto questo è valso all’azienda di rosa Maria il premio “Oscar green” di Coldiretti Giovani Impresa nella categoria “Custodi d’Italia” che premia le aziende che contribuiscono al presidio dei territori più marginali e più difficili. “È stato premiato l’entusiasmo e la cura che ci mettiamo ogni giorno”, anche in questo periodo difficile per l’agricoltura e la zootecnia. Ma il premio più importante sono “i sorrisi dei bambini che assaggiano il latte più buono di quello del supermercato, o il relax che si legge nel volto di chi prende uno yogurt dopo la lezione di yoga”.

    giovane donna tiene in mano il premio Oscar Green 2024,
    Rosa Maria Saracuni, premiata con l’Oscar Green 2024 nella categoria “Custodi d’Italia”
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