DiscoverEU Pass
Erasmus+
L’iniziativa Erasmus+ che offre ai giovani residenti in Europa l'opportunità di esplorare il continente gratuitamente e sviluppare competenze interculturali con il DiscoverEU Pass.
Redazione Galattica
Quando ero piccolo andavo in giro per casa a smontare tutto ciò che trovavo. Ero così curioso di scoprire come funzionassero i meccanismi degli oggetti che mia madre era costretta a nascondere i telecomandi per evitare che finissero tra le mie mani.
Così, sotto lo sguardo paziente di una mamma che forse non avrebbe mai sospettato tutti i traguardi che poi suo figlio avrebbe raggiunto, inizia la storia di Giovanni Zappatore, C.E.O. di BionIT Labs. Una start-up salentina nata dalla determinazione di un giovane ingegnere pugliese che ha rivoluzionato il campo delle protesi bioniche con Adam’s Hand, la prima mano bionica al mondo completamente adattiva.
Abbiamo chiesto a Giovanni di raccontarci il percorso di crescita personale e professionale, da quel primo esperimento per la tesi di laurea fino alla fondazione, nel 2018, di una azienda che conta oggi 36 dipendenti e 2 sedi: una a Soleto, nel leccese, dove Giovanni ha realizzato il suo intero percorso di formazione, e una oltreoceano, nel Tennessee.
“Ho sempre amato la scienza e la tecnologia. Forse perché sono cresciuto con una mamma farmacista e un papà dottore. Così, quando è arrivato il momento di scegliere il liceo scientifico, non avevo dubbi. E la scelta è stata ancora più naturale quando, nel 2010, mi sono iscritto alla facoltà di Ingegneria Industriale presso l’Università del Salento, dove ho continuato poi con la specialistica in Ingegneria Meccanica.”
Durante questi anni, ci racconta Giovanni, cresceva sempre più forte l’ambizione di creare qualcosa di straordinario, di fare ciò che nessuno mai avesse fatto prima. E così l’idea della mano bionica e, nel 2016, la deposizione del brevetto.
“Volevo fare qualcosa di difficile. Poi è diventato troppo difficile. Però vabbè, quando si è giovani si fanno questi errori – scherza Giovani, oggi CEO di BionIT Labs. – La mano umana rappresenta uno degli organi più complessi in natura dal punto di vista del movimento. È un trade-off eccezionale tra forza e velocità, tra robustezza e leggerezza. Riprodurla meccanicamente per un ingegnere è uno dei sogni più grandi a cui aspirare.”
Coinvolgendo altri due giovani studenti – Federico e Matteo, poi diventati suoi co-founder – Giovanni inizia a implementare il primo prototipo che avrebbe rivoluzionato il modo in cui le persone vivono con una protesi bionica. Perché Adam’s Hand, come il nome ci lascia intuire, è la prima al mondo nel suo genere.
“Il paziente,” ci spiega Giovanni, “può concentrarsi solo sul fare ciò che vuol fare e non sul come ottenere quel risultato. Adam’s Hand si adatta infatti automaticamente alla forma e alla dimensione degli oggetti impugnati. Grazie al riconoscimento dei pattern, la calibrazione è rapida e si adatta al tono muscolare, offrendo a chi la indossa un controllo naturale. E questo fa la differenza nella qualità di vita del paziente: rende tutto meno meccanico, meno robotico.”
Il percorso da idea a realtà imprenditoriale non è stato semplice, ci confessa. Ma, grazie al supporto della Regione Puglia e ai finanziamenti ottenuti tramite il bando PIN prima e i due bandi TECNO NIDI dopo, il progetto ha preso il volo. PIN e TECNO NIDI sono infatti misure regionali che offrono finanziamenti a fondi perduti per supportare giovani e start up innovative a sviluppare progetti d’avanguardia e sostenere la crescita e l’espansione delle aziende tecnologiche emergenti.
“Il finanziamento di 30.000 euro da PIN ci ha permesso di sviluppare il prototipo beta del dispositivo e di trasformare l’idea in una realtà concreta. Ci ha costretto a fare davvero sul serio. Quindi, nel febbraio 2018 abbiamo fondato BionIT Labs. Nel 2019 siamo poi risultati beneficiari del bando TECNO NIDI – 300.000 euro – e poco dopo, il team è cresciuto ulteriormente: prima otto, poi undici, poi venti, e ora siamo in trentasei. È stata una crescita notevole che ha recentemente portato all’apertura della nostra sede americana e all’assunzione dei primi tre professionisti oltre oceano.”
Un percorso, quello di Giovanni, tutto made in Puglia perché, come racconta il giovane ingegnere, non c’è niente di più gratificante che rimanere nella propria terra e contribuire attivamente al suo sviluppo.
E infatti, quando gli chiedono perché siete rimasti? Giovanni risponde semplicemente: “Perché no?”
“La maggior parte del team è del territorio e siamo convinti che i talenti possano nascere ovunque. Il problema principale è la mancanza di strutture che possano accoglierli e permettere loro di crescere. Questo è esattamente ciò che rappresenta BionIT Labs: una realtà dove si sviluppa tecnologia avanzata, ma senza rinunciare a una qualità della vita che difficilmente si trova fuori dalla nostra terra. Qui, in pausa pranzo, prendi il caffè sul mare ed è tutta un’altra cosa. Amiamo questa terra e desideriamo portarle valore, restituendole ciò che essa ci ha dato.”
La Puglia si è rivelata un terreno fertile per BionIT Labs, grazie che ha beneficiato, negli anni, di ben 600.000 euro di finanziamenti. Fondi che hanno contribuito al successo di una start-up che ha migliorato la qualità della vita di molte persone e che ambisce a migliorarne altrettante. Infatti, ad oggi, è impegnata nello sviluppo di una versione più piccola della mano bionica, destinata a donne e ragazzi. Inoltre, il team sta lavorando su soluzioni per mercati a basso costo, per rendere le protesi più accessibili anche in contesti dove il rimborso non copre completamente i costi.
Progetti questi che, insieme all’espansione nel mercato statunitense, dimostrano che le opportunità che offre la Puglia competono con i distretti di innovazione internazionali.
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