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Gli Atleti pugliesi under35 alle Olimpiadi di Parigi
Le storie degli azzurri nati in Puglia che hanno partecipato alla XXXIII Edizione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Redazione Galattica
Alle recenti Olimpiadi di Parigi 2024, numerosi atleti pugliesi hanno indossato la maglia azzurra, dimostrando ancora una volta come la Puglia sia un serbatoio di talenti sportivi di livello internazionale. Simbolica, tra le altre, la storia di Benedetta Pilato, quarta per un soffio e invitata al Quirinale dal Presidente Mattarella insieme alle altre medaglie di legno, “perché rappresentano tutte le atlete e tutti gli atleti che, pur senza salire sul podio, hanno brillantemente partecipato. E questo va ricordato è lo spirito olimpico, ce lo ha rammentato Benedetta Pilato”.
Martina Criscio
Schermitrice, specialista della sciabola, nata il 24 gennaio 1994 a Foggia. Amante della musica, dei viaggi e della Capitanata, a Parigi ha partecipato alla sua seconda Olimpiade dove è stata eliminata ai sedicesimi di finale del torneo di sciabola individuale femminile dall’ungherese Szucs per 15-10. In pedana dall’età di otto anni, si allena da sempre nel circolo Schermistico Dauno della sua città. Dopo tutta la trafila delle giovanili, nel 2017 è riuscita a mettersi al collo l’oro mondiale e l’oro europeo nella sciabola a squadre.
Marco de Tullio
Nato a Bari, il 21/09/2000 è stato il primo nuotatore pugliese a centrare la qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Anche lui alla seconda esperienza a Parigi 2024 dove si è classificato 17° nei 400 stile libero. Obbligato dai genitori al nuoto fin da piccolo, oggi li ringrazia: “nuotare mi ha cambiato la vita. Non avrei visto il mondo se non avessi nuotato. Quando smetterò penserò a quanto sono stato fortunato”. Nel 2018 ai Giochi Giovanili di Buenos Aires ottiene un argento e due bronzi. Nel suo palmares due medaglie agli Europei, entrambe con la staffetta 4×200 stile libero maschile.
Luca de Tullio
Fratello di Marco con cui condivide la passione per il nuoto e lo stesso giorno del compleanno, anche se lui è più giovane di tre anni. Innamorato della sua Bari, con Gregorio Paltrinieri come ispirazione sportiva, ha dalla sua la velocità e lo scorso giugno ha ottenuto il primato personale (7’45″80) al Settecolli di Roma sugli 800, garantendosi un posto nel team azzurro ai Giochi Olimpici di Parigi, la sua prima esperienza a cinque cerchi, dove ha ottenuto il 7° piazzamento sempre sugli 800 stile libero.
Vito Dell’Aquila
Oro olimpico a Tokyo 2020, dove ha conquistato la vittoria nella categoria -58 kg maschile, prima medaglia d’oro dell’Italia nel taekwondo. Nato a Mesagne, in provincia di Brindisi il 3 novembre 2000, inizia a praticare il taekwondo all’età di otto anni sotto l’impulso del padre, che decide di portarlo nella palestra New Marzial. Qui cresce sotto la guida di Roberto Baglivo e a soli ventitré anni, oltre al massimo titolo olimpico, ottiene l’oro mondiale e quello europeo. Già nella storia del taekwondo, studia per diventare giornalista e scrivere del suo sport “visto che in Italia se ne scrive troppo poco”. A Parigi purtroppo ha dovuto arrendersi per un infortunio e non è riuscito a competere per il bronzo olimpico.
Francesco Fortunato
Classe 1994 di Andria, a Parigi ha partecipato alla seconda olimpiade ottenendo il 20° posto nella Marcia di 20 km. “Deluso dalla posizione finale che non mi soddisfa affatto. Ma come dicono i francesi ‘c’est la vie!” il suo commento a caldo. Francesco nel 2008 incontra l’atletica grazie alle corse campestri e al mezzofondo. Dall’agosto del 2009 inizia a dedicarsi alla marcia sotto la guida dell’ex azzurro Antonio Lopetuso. Ama correre, in particolare durante la preparazione invernale, ed è un appassionato di balli caraibici, soprattutto della salsa e della bachata. Nel 2024 ha conquistato l’oro nella staffetta mista ai Mondiali a squadre di Antalya e il bronzo agli Europei di Roma.
Paolo Monna
Ventiseienne di Carovigno (BR) ha riportato l’Italia sul podio nel Tiro a Segno alle Olimpiadi di Parigi. Al Poligono di Tiro di Carovigno in molti hanno guardato la gara e hanno festeggiato il bronzo conquistato da Paolo, che fin dagli otto anni frequenta il poligono con metodo, applicazione e talento. La sua pistola fa centro da sempre. Nel 2017 si guadagna i riflettori conquistando l’argento e il bronzo juniores rispettivamente agli Europei di Maribor e ai Mondiali di Suhl, preludio per i successivi traguardi anche tra i senior. In bacheca ben sei podi a livello continentale, compresi i due ottenuti nell’estate del 2023 agli European Games di Cracovia.
Antonella Palmisano
La marciatrice con il fiore in testa, amuleto portafortuna con i colori dell’Italia e del Paese ospitante, confezionato prima dalla zia e poi dalla mamma, è originaria di Mottola (TA) dove è nata il 06/08/1991. Dopo l’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020, conquistato nel giorno del suo trentesimo compleanno, a Parigi ha vissuto la sua terza olimpiade classificandosi 6ª nella Staffetta mista. Nel suo ricco palmares giovanile brilla la vittoria in Coppa del Mondo juniores a Chihuahua nel 2010. Tra il 2017 ed il 2018 arriva prima il bronzo mondiale e poi quello europeo. Nel 2023 sulle strade di Budapest vince nuovamente un bronzo iridato, mettendosi alle spalle una delicata operazione all’anca sinistra. Prima di Parigi, nel 2024 è arrivato l’oro europeo vinto allo Stadio dei Marmi di Roma.
Benedetta Pilato
“Ci ho provato fino alla fine, mi dispiace, però sono lacrime di gioia, ve lo giuro. Sono felice: un anno fa non ero neanche in grado di fare questa gara e oggi ho nuotato la finale olimpica. Questo è solo il punto di partenza”. Le parole di Benedetta Pilato, dopo il podio sfiorato per un soffio nella finale dei 100 stile rana, hanno scatenato orde di commenti contrastanti e polemiche, ma anche l’ammirazione del Presidente Mattarella che ha invitato al Quirinale i medagliati e i quarti posti: “perché rappresentano tutte le atlete e tutti gli atleti che, pur senza salire sul podio, hanno brillantemente partecipato. E questo va ricordato è lo spirito olimpico, ce lo ha rammentato Benedetta Pilato”. Una menzione che forse vale più di una medaglia per la tarantina Benedetta, classe 2005, che a 14 anni ha ottenuto il suo primo podio mondiale, a 15 la qualificazione olimpica con tanto di primato italiano, diventando la prima nuotatrice pugliese della storia ad aver conquistato l’appuntamento a cinque cerchi. Parigi per lei “è solo il punto di partenza”.
Massimo Stano
Ha sfiorato l’impresa Massimo Stano a Parigi, tuttavia l’Oro olimpico di Tokyo 2020, a causa di un infortunio subito nella primavera scorsa ai Mondiali a squadre di Antalya, non è riuscito a ripetersi ed è arrivato a un secondo dal podio. “Ho dato il massimo ma non è stato sufficiente. Con soli 55 giorni di preparazione essere qui tra i primi non è per niente scontato” ha commentato il 32enne originario di Grumo Appula (BA), arrivato anche sesto nella Staffetta mista. “Quello che ho fatto mi rende orgoglioso”, ha commentato alla fine della marcia. “La medaglia a questo punto dovrò farla a Los Angeles”, ha concluso fissando sul calendario la sua terza partecipazione alle Olimpiadi del 2028.
Chiara Tarantino
Nata a Corato 21 anni fa, ma leccese di adozione, due volte a settimane è costretta a raggiungere l’impianto olimpionico del Cus Bari, unica piscina da 50 metri coperta di tutta la Puglia. Nonostante questo, con Mauro Borgia, il suo allenatore da sempre, è cresciuta tanto e ha portato a casa tre argenti europei, prima della convocazione per le Olimpiadi di Parigi dove ha conquistato l’ottavo posto nei 4×100 stile libero.