GOCC-I.A. l’App che usa l’Ai per risparmiare acqua in agricoltura

Il progetto delle ricercatrici di UniBa, Nunzia Lomonte, Daniela Grassi e Sara Tibido, ha vinto il primo premio dell’Hackathon Women Shape the Future.

Redazione Galattica

29 nov 2024
Foto di gruppo di tre giovani donne sorridenti
L’Ai

Se fosse descritta da chi la usa, anzi, dalle giovani menti che la sanno interrogare, l’Ai, ossia l’Intelligenza Artificiale, sarebbe sicuramente più simpatica e meno spaventevole di come viene raccontata. Se fosse ad esempio Nunzia Lomonte, giovane ricercatrice del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari, a parlarci di come ha messo al lavoro l’AI per sprecare meno acqua. Invece delle previsioni distopiche dei pallidi epigoni di Philip K. Dick, potremmo cominciare a guardare al futuro e alle nuove tecnologie con più fiducia. Proprio come fanno questa giovane ricercatrice e le sue colleghe Daniela Grassi, di Ostuni, e l’umbra Sara Tibido, che hanno recentemente vinto il primo premio della seconda edizione dell’Hackathon Women Shape the Future, promosso da Philip Morris, con il progetto GOCC-I.A., che utilizza l’intelligenza artificiale, appunto, per ottimizzare l’uso dell’acqua nell’irrigazione di grandi terreni e giardini privati.

Come funziona GOCC-I.A

“Il sistema GOCC-I.A”, spiega Nunzia, nelle vesti di dottoressa Lomonte, “impiega sensori avanzati per monitorare in tempo reale, sia le condizioni meteo, sia il livello di umidità del suolo, consentendo in questo modo alla piattaforma di decidere automaticamente quando e per quanto tempo attivare l’irrigatore”. Grazie a questi sensori e a questo sistema intelligente, la gestione idrica è ottimizzata e lo spreco d’acqua è azzerato. “L’utente può inoltre controllare da remoto, tramite App o da Pc, e interrogare GOCC-I.A. sul perché si è scelto di irrigare o meno. Inoltre, grazie alla gamification si incentivano gli utenti alla gestione sostenibile delle ricorse idriche”, aggiunge la giovane ricercatrice Andriese che immagina l’App nell’uso domestico, non solo per le grandi distese agricole.

Hackathon Women Shape the Future

Tra i temi dell’hackaton “c’era quello del risparmio idrico che in Puglia è molto sentito, in particolare nelle zone del foggiano e del leccese dove i grandi terreni necessitano di una gestione virtuosa dell’acqua”, che non è infinita e non è nemmeno abbondante. È così sentito che i docenti dell’Università di Bari hanno incoraggiato Nunzia a proseguire nella ricerca sull’Intelligenza Artificiale applicata all’agricoltura. Su questa rotta già tracciata in ambito accademico, la partecipazione all’hackaton è venuta con sé. “Abbiamo partecipato quasi per gioco, perché questi temi li studiamo nella nostra quotidianità”. E proprio grazie all’onda mediatica seguita al premio, Nunzia ha potuto veicolare meglio i contenuti della sua ricerca accademica alle persone che hanno letto il suo nome e quello delle sue colleghe sui giornali. “Inoltre abbiamo dimostrato che anche in Puglia ci sono realtà innovative, non solo al nord”.

Un momento della premiazione dell'Hackathon
Gruppo di ragazze sorridenti in posa per una foto dopo la premiazione alla seconda edizione dell’Hackathon Women Shape the Future
Tre donne sorridenti posano con i riconoscimenti ricevuti durante la premiazione dell'Hackathon
Foto di gruppo della premiazione Hackathon
Un momento della premiazione dell'Hackathon
Gruppo di ragazze sorridenti in posa per una foto dopo la premiazione alla seconda edizione dell’Hackathon Women Shape the Future
Tre donne sorridenti posano con i riconoscimenti ricevuti durante la premiazione dell'Hackathon
Foto di gruppo della premiazione Hackathon
Premiazione seconda edizione dell’Hackathon Women Shape the Future
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Il Sud

Nunzia sente molto il tema dell’emigrazione dal sud al nord o all’estero, che vede la Puglia sempre ai primi posti, un po’ anche per tradizione. Tuttavia, dice “ad Andria mi trovo in perfetto equilibrio, né troppo grande, né troppo piccola”. Inoltre, prosegue “qui ho trovato una università come quella di Bari, dove il Dipartimento di Informatica ha un livello alto, anche rispetto agli altri atenei italiani”. E anche per quanto riguarda la dimensione lavorativa, “oggi la Puglia è terreno fertile per le startup, che sono sempre più sostenute e incoraggiate dalle politiche regionali, oltre alle imprese che si avvicinano sempre di più al mondo della ricerca,”

E come dice nel video che vi invitiamo a guardare:

Sono rimasta perché voglio aiutare a migliorare il mio paese. Il dolore che proverei andando via sarebbe insopportabile.

Con queste parole, Nunzia racconta una scelta che è insieme personale e collettiva: restare per contribuire a un cambiamento, per dimostrare che anche qui, nel cuore della Puglia, ci sono possibilità, talento e voglia di crescere. Una decisione che va controcorrente, ma che rappresenta una speranza concreta per una terra che merita di guardare al futuro con fiducia.

Piccoli passi per un cambiamento di traiettoria, per una inversione di tendenza, che è già in atto.

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